Panigalogia nacque tra il 1995 ed il 1996, mentre tentando
per l'ennesima volta di ricostruire alcune parentele panighesi dovetti far
ricorso alla memoria di mia madre e a quella ancor più formidabile di zio
Silvio: per non dimenticarle nuovamente iniziai ad appuntarmi fogli e
foglietti, che nel tempo divennero cartellette e cartelloni. Di quando in
quando nelle visite ai cimiteri di Desco e Paniga trascrissi nomi e date,
riconciliandoli con gli appunti precedenti, finché una prima redazione di rami
grandi e piccoli mi portò a chiedere a don Paolo Trussoni la consultazione
dell’archivio parrocchiale di Desco.
Permesso accordato: per qualche giorno si schiusero le porte
della canonica di Desco e nel freddo invernale tentai di dare un senso alla
gran confusione regnante, riversando su innumerevoli bloc notes i decenni chiusi
nelle pagine di registri e schedari.
Sbrogliare la matassa di omonimie e date contrastanti non fu semplice, ma un nutrito diagramma di flusso prese forma per Paniga e Perlini. I diagrammi di flusso divennero quindi vere e proprie viste ad albero che lentamente si arricchirono di dati, finché nei primi anni 2000 il cambio di generazione del software ed altri orizzonti personali…chiusero il tutto in uno scatolone.
LA RINASCITA E LE PROSPETTIVE
Tarda estate 2013. La curiosità di un amico d’origini
panighesi mi riporta al lontano progetto, ma per rimetterlo in pista tocca
rifondarlo: approfitto del linguaggio di programmazione .Net per riesumare la
vecchia base dati e costruire una nuova applicazione. Il buon risultato ottenuto dà nuovo impulso
alla ricerca: ripasso in rassegna i cimiteri, includendo Campovico, i monumenti
e le informazioni in mio possesso per rappresentare quanto accaduto negli anni
recenti.
Con i dati aggiornati mi presento da don Riccardo Curtoni,
che mi accorda il permesso di svolgere un lavoro più organico sull’archivio
parrocchiale, oggi ridistribuito tra Desco e Paniga –che pure meriterebbe una
valorizzazione–. Arricchendo il quadro con alcune ricerche via internet
(emigrazioni, caduti di guerra) e visitati i cimiteri di Morbegno e Talamona
(le cui trascrizioni sono in corso) decido che è giunto il momento di sfruttare
la socialità della rete per ampliare gli orizzonti e –spero– ritessere alcuni
fili con i tanti che avendo origine qui si sono dispersi per l’Italia e il
Mondo (Australia, Brasile, Colombia, Regno Unito, Stati Uniti, Svizzera,
Thailandia, …).
Ancora molti archivi, specialmente quelli parrocchiali di
Caspano, Talamona e Campovico potranno raccontarci di noi: con tempo e
pazienza, andremo a scavare!
Lele aka LiMortacci
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